Murata

La Muratio del Menocci

Riporto testualmente la testimonianzia di Antonio Deidda
Era l'anno 1989, o 1990, potrei sbagliarmi.

Massimiliano Menozzi, detto anche Menocci (dall'assonanza Fantozzi-Fantocci) era allievo ord. di economia, anni 1987-1991. Aveva la seconda camera nel corridoio sopra i laboratori di agraria e di medicina (corridoio da alcuni detto "riviera", in contrapposizione con "Siberia" perche' non e' affatto fuori mano, e poi le stanze sono belle e ambite dagli allievi [tuttora e' denominato calcutta n.d.r.]). La stanza e' ora (1995) del Familiari (o no?).

L'ignaro Menozzi era via da Scuola per un po' di giorni. In quel periodo c'era stato un episodio, a Ingegneria, di muratura di porta: alcuni studenti erano rimasti in facolta' durante la notte, nascondendosi e facendosi chiudere dentro l'edificio principale ("triennio"). In precedenza si erano muniti di mattoni e, credo, anche cemento. Nottetempo hanno eretto un muro davanti alla porta del dipartimento di Ingegneria elettronica, mettendo in cima un cartello che diceva: "Ingegneria DEVE essere difficile". Al mattino, nascosti, avevano aspettato che la facolta' venisse riaperta, dopodiche' erano usciti senza farsi vedere.

Ispirati da questo fatto, alcuni allievi (il Panta, il Rossetto, l'Amoroso e forse altri) decisero di murare la porta del Menozzi. Non si limitarono a fare un muro di mattoni, ma un lavoro ben piu' accurato:

Alla fine del lavoro, il corridoio, per un o che ci passava, aveve tre porte sole. Solo soffermandosi a guardare si notava il colore leggermente diverso del pannello.

Anche il Menozzi, arrivando da casa, supero' l'ex porta della sua stanza senza accorgersene. Chiese spiegazioni, e gli venne detto che, non bastando lo spazio nei laboratori, nella sua stanza sarebbe stato messo un compressore al servizio degli impianti frigoriferi. Quindi, la stanza era stata isolata dal piano di sopra e messa in comunicazione col piano di sotto. Per la sua sistemazione, il Menozzi avrebbe dovuto rivolgersi all'economato.

Non so per quanto il Menozzi ci abbia creduto; comunque lo scherzo duro' poco, la notte stessa riprese possesso della sua stanza.

Fine della storia. Su alcuni particolari non giurerei, qualche informazione si puo' chiedere al DiPascoli, o al Paolucci, o qualcun'altro che c'era (quindi dev'essere abbastanza vecchio).