La soldatessa alle grandi manovre
La soldatessa alle grandi manovre
Italia 1978
Regia: Nando Cicero
Protagonisti:
- Edwige Fenech: la dottoressa incaricata di
fare un indagine sui costumi sessuali dei militari
- Renzo Montagnani: il colonnello fischetta
- Lino Banfi: don Pagnotta
- Alvaro Vitali: il militare
- grasso barese: spalla di vitali
- Gianfranco D'Angelo: il tenente medico
Trama: la procace dottoressa inizia come tecnico di parte in un
tribunale militare che deve giudicare un occhialuto ragazzo che ha violentato
tre fetide vecchiacce (fazzoletto nero, sdentate, una muta con eloquente
gestualita'). L'avvocato vuele scagionarlo a forza di schiaffoni; la Fenech
spiega che e' un supermaschio (xyy) quindi non e' colpevole. Il giudice lo
condanna a vita in un ospedale psichiatrico (terribile!!!) e il condannato
schiaffeggia l'avvocato. Dopo questa squallida introduzione la Fenech viene
chiamata per andare in una piccola caserma a fare un indagine sulle attivita'
sessuali nell'esercito italiano. Il colonnello Fiaschetta infatti si eccita
ballando il flamenco davanti allo specchio (sopra vestito da militare sotto in
gonna e reggicalze) [begli stacchi di Cicero]; Alvaro Vitali e il suo amico
cercano di farsi la "leoparda" una pazza con il viso maculato che morrde ed
urla ma che, quando c'e' il terremoto, si accoppia con tutti; la figlia di
Calogero, il proprietario dell'unico bar del paese (interpretata da il
travestito delle ragazze coccode') vuole farsi tutti i militari (li spia da un
foro fatto dietro al bagno, ma ha le mutande di latta; un raccomandato di ferro
sta in una saletta privata e invita varie sue amanti spacciandole per sorelle,
protetto dalle raccomandazioni, la Fenech cerca di beccarlo, lui si finge
sull'orlo dell'omosessualita' per poi farsi, alla fine del film, la Fenech (un
classico per Cicero, cfr L'insegnante). Storia
paralllela con la mamma ossessionante del colonnello che vuole che lui vinca le
grandi manovre per farlo diventare generale come il nonno e il papa'.
Completamente ossessionato dalla madre soffre di turbe psichiche, e' un
sonnambulo (mentre dorme sabota le operazioni, non vuole fare la brutta fine
dei suoi avi), e spia la Fenech dal finto specchio. Vincono le manovre
nonostante il sabotaggio grazie alle virtu' purganti dell'acqua del paese,
sfruttamdo la leoparda come radar e con la Fenech coperta da un lenzuolo che
cattura il generale nemico nel cesso. Apparizioni un po' tristi di Banfi che fa
il prete cghe si deve arrangiare per dare da mangiare ai bambini della
parrocchia e a se stesso; nopn da il meglio di se purtroppo, poi nel finale e'
assente.
Scena mito:
- Vitali che spara le cannonate col culo dopo aver mangiato i pallini di
piombo per pulire le bottiglie ed una cofanata di pasta e fagioli
- l'apparecchio per scurreggiare fuori utilizzato da Montagnani col vecchio
che stramazza
- la puttana pesantissima (anche venditrice di giornali) che soffoca Vitali
- scena della manata sul culo e schiaffo al prete nel treno