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Sabato 30 marzo

Una festa liceale per Elio

(An. Al.) Una feste delle medie, come quella descritta nella loro nuova canzone "Tapparella". Così, Elio e le Storie Tese hanno deciso di presentare alle stampa il loro nuovo album "Eat The Phikis" (la cui copertina, raffigurante uno squalo con l'apparecchio, è molto simile a quella dell'ultimo album degli H Blockx).

Ieri la festa si è tenuta a Roma, a casa di un fans. Con tanto ti ballo della scopa e gioco della bottiglia. Oggi, invece, la festa - questa volta a Milano - si è svolta a casa del dottor Busalla (alias Nicola Berti, giocatore dell'inter). Tra i partecipanti - a sorpresa - anche un gruppo di liceali fan del dottor Busalla-Berti. La festa, tra partite di calcio ballilla, manciate di pop-corn e patatine, furti di rotelle di liquerizia e di Goleador e sorsi di cedrata e spumador, è andata avanti per qualche ora.

Ad un certo punto la band ha fatto sedere per terra tuti gli invitati per una conferenza stampa sui generis: chi faceva domande doveva formularle come al gioco dei difetti. Della serie: «C'è uno o una che dice che...».

Ecco il resoconto dell'incontro stampa.

Domanda: «C'è uno o una che sostiene che siete i portavoce dei nuovi giovani di tutto il pianeta. E vero?».

Risposta: «Dipende da chi sono i nuovi giovani.... In realtà noi non rappresentiamo i giovani mai iovanili come noi. E cioè coloro che, al di là della loro età, si sentono giovani. Anche quelli che quando fanno jogging gli viene l'infarto».

D: «In che direzione sta andando la musica oltre? (in passato gli "Elii" si erano dichiarati gli alfieri di questo genere musicale - ndr)»

R: «In direzione Nord East, Nord West... come cantava Scialpi. Diciamo che oggi la nostra è musica "panka", sopra e sotto. Musica in qualche modo capra, quindi»

D: «Ci sono canzoni inaccettabili nel vostro nuovo album? E se sì, quali e perché?»

R: «Il disco è così bello che un nostro amico dopo averlo ascoltato due volte è morto. Questo album, infatti, prosegue una catena di S. Antonio partita anni fa dal Brasile. Mario G., per esempio, che non aveva creduto alla maledizione, ha spezzato la catena non ascoltando il disco ed è morto... Di inaccettabile, comunque, c'è sicuramente l'intermezzo tra il quarto e il quinto brano. Ma forse anche la canzone "Milza", che si interroga su un fatto inaccettabile: perché nessuno ci dice a cosa serve la milza oltre che afar male quando si corre troppe e ad essere asportata senza consueguenze? Secondo noi, la risposta è custodta gelosamene da una lobby di potere... Chissà forse anche questo brano - come la "Terra dei Cachi", dove si accennava alla milza - ci farà avere i complimenti, come accaduto realmente dopo il Festival, dalla Lega Italiana Contro Le Predazioni d'Organi... Tornando ai brani inaccettabili: "Omosessualità" non lo è di certo visto che parla - senza giudizi di valore - di una cosa ch, alle soglie del Terzo Millennio, dovrebbe ormai essere accettata».

D: «Com'è nata la collaborazione con James Taylor? (appare nel brano "First me, second me" - ndr)

R: «Nell'83 abbiamo scritto un pezzo in inglese storpiato intitolato "The people of tne mountain" e il nostro songo era di farlo cantare a James Taylor. Poi si è messo in mezzo il James Taylor Quartet (gruppo inglese che non a nulla a vedere con il cantautore americano - ndr) e le cose sono andate per le lunghe. Quando, un po' di tempo fa, abbiamo incontrato il vero James Taylor, abbiamo saputo che anche lui sin dall'83 sognava di incidere un nostro pezzo, e così abbiamo finalmente avverato due sogni... Siamo però indignati e amareggiati per i gravi errori di grammatica e di sintassi - paraltro scritti scritti appositamente da noi - che Taylor fa cantando il pezzo».

D: «E le collaborazioni con Giorgia (presente in due brani: "T.V.U.M.D.B." e " Li Immortacci" - ndr) e Enrico Ruggeri (ospite de "Lo stato A, Lo Stato B" - ndr)?

R: «Entrambi ci hanno tempestato di telefonate per partecipare. Certo, sono pesanti, ma cosa dovevamo fare?»

D: «A che punto è la vostra lotta contro il "Governo"?»

R: «A ottimo punto: con questo album siamo sicuri di sbaragliare le forze occulte che da anni tramano contro di noi. Poi, vinta la guerra, passeremo ad un periodo di inciuco musicale».

D: «Perché avete ascluso Mangoni?» R: «Perché stiamo ripercorrendo la storia dei Take That. E infatti, come Robbie, Mangoni sta per rincidere un disco solista intitolato "Mi si escludeva"»


L'atmosfera ormai è moscia. E le domande ancor di più. L'incontro stampa si chiude così con un ricordo della mitiche figurine dei tempi del liceo. Quelle belle pesanti, con cui si poteva giocare a muretta. Quelle che si attaccavano con le cellette. Ricordate? Ora la parola passa al pubblico. Da domani, Sabato, infatti, nei negozi sarà disponibile il loro nuovo album. E visto il successone che la band ha riscosso al Festival di Sanremo («Siamo arrivati secondi per far contento Cutugno, eterno secondo a Sanremo») c'è sarà vendutissimo. Il tour, invece, inizierà da maggio. E anche qui si prevede già il tutto esaurito.