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SECONDO A SAN REMO , MA PRIMO A SAN SIRO

tratto dalla rivista Inter Football Club. Febbraio 1996

"Pippo Baudo è milanista", questa la sconvolgente confessione rilasciata in esclusiva per le pagine di "Inter Football Club" da Elio,indiscusso leader del gruppo Elio e le storie tese, noto tifoso nerazzurro e grande rivelazione dell'ultima edizione del Festival di San Remo con la strepitosa hit "La terra dei cachi".

Era da tempo che Elio nutriva sospetti sul noto presentatore che si era sempre celato dietro una pacata passione sportiva per l'innocuo Catania, probabilmente per non turbare l'animo di tutti noi abbonati RAI. Invece il caso è scoppiato proprio durante la "sei giorni" sanremese che, come ogni anno,è stata fertile di scandali e polemiche. Così, siamo riusciti a contattare Elio per strappargli qualche dichiarazione. Abbiamo dovuto vincere le comprensibili reticenze della stella nascente del rock italiano, giustamente preoccupata per la propria incolumità fisica. Per paura di possibili vendette trasversali, il divo si è rifugiato in una villa bunker allaperiferia ovest di Milano dove lo abbiamo raggiunto seguendo percorsi alternativi per evitare possibili pedinamenti da parte di esponenti degli ultras rossoneri e baudiani.

Allora Elio, parliamo di questo complotto ordito ai vostri danni...

"Era tutto chiaro, tutto deciso.Dovevamo partecipare al Festival di San Remo per portare una ventata di musica giovane, per muovere le acque, stagnea dire il vero, della musica leggera italiana. L'organizzazione ci aveva promesso il quarto posto nella classifica finale, e invece siamo arrivati secondi. Ci hanno tradito, ma quando abbiamo scoperto che Pippo Baudo è tifoso del Milan, ci siamo resi conto di essere stati gabbati, non una ma ben due volte."

In questa stagione sei stato più volte notato sugli spalti del "Meazza" per seguire l'Inter; dopo questa intervista avrai seri problemia comparire in pubblico...

"Niente e nessuno potrà impedirmi di seguire l'Inter, soprattutto fino a quando avrò la possibilità dicatturare qualche biglietto omaggio!"

Dopo l'imprevisto e non voluto successo a San Remo, cosa è cambiato per Elio e le storie tese ?

"Innanzi tutto ci auguriamo di guadagnare più soldi, così potrò finalmente comprarmi un abbonamento, anzi due, per le partite dell'Inter. Poi speriamo di allargare la nostra popolarità tra le fans disesso femminile".

Come ti sembra la nuova Inter targata Moratti-Hodgson ?

"È una squadra dalle grandi potenzialità, soprattuttoinespresse. L'Inter ha sempre grandi potenzialità solo per il fatto ...di non chiamarsi Milan: e questa direi che è già un'ottima partenza. Se fossi l'allenatore darei più spazio ai miei amici Centofanti e a Bergomi; il resto della squadra mi sembra perfetto anche se, talvolta, ciòche più manca è la grinta, i famosi 'attributi'".

Circolano molti nomi per l'Inter del futuro: Kanu, Zamorano, Sforza. Hai qualchesuggerimento da dare ?.

"Il mio pallino è Kanu, un giocatore da acquistare assolutamente.È un atleta eccezionale. Spero solo che non si ripeta quanto è accaduto con Bergkamp e lo dico dall'alto della mia esperienza calcistica costruitagrazie ai ... biglietti omaggio. L'Inter ha bisogno di giocatori carismatici, che prendano per mano la squadra, come faveca Matthäus e come fa oggi Paul Ince".

Ma sei stato anche calciatore, vero ?

"Sì, e mi chiamavano 'il Bergomi dei ricchi'! Fino a diciotto anni ho militato nel Corsico ed ero un buon centrocampista. Ho giocato anche contro le giovanili del Milan, nelle cui file militavano Icardi e Battistini. Poi ho lasciato spazio allo 'Zio', che ancora oggi lo chiamano 'l'Elio dei poveri'"

Sei dissacrante anche con Bergomi ...

"No, a parte gli scherzi, Beppe è il mio vero idolo"

Ma come nasce la tua passione per l'Inter ?

"Nella mia famiglia si è sempre tifato Toro. Ma quando avevo quattro o cinque anni il Torino non andava molto bene mentre la grande Inter di Herrera trionfava in tutto il mondo. Così, fui subito pronto a schierarmi con il più forte".

Torniamo a San Remo, dove hai presentato questa nuova immagine, completamente rasato come Vialli e Weah: semplice spirito di emulazione ?

"Mi sono rasato perchè ho capito che l'uomo calvo attira l'attenzione femminile. Se otterrò buoni risultati, mi convertirò definitivamente a questo nuovo look. Vialli e Weah non mi interessano, al limite preferisco Centofanti".

Come nasce questa tua incontrollabile ammirazione per Felice Centofanti ?

"Perchè prima ancora di essere un calciatore lui è un uomo, un grande uomo".

Il testo de "La terra dei cachi" è costruito su una lunga seriedi luoghi comuni: quali sono i luoghi comuni del calcio ?

"Innanzitutto: 'il gol dell'ex'. Poi, a pari merito: 'gol sbagliato,gol subito','la palla è rotonda', anche se oggi è in disuso come espressione, 'il calcio è solo un gioco' e, per finire, la classica fraseche tutte le mamme prima o poi pronunciano: 'ventidue scemi in mutande che rincorrono un pallone'".

Spegniamo il registratore, il tempo a noi concesso è finito. I due "gorilla" (milanisti o baudiani ?) che per tutto il tempo dell'intervista non ci hanno perso di vista, scortano la rockstar nei suoi appartamenti. Mentre ci allontaniamo dal rifugio segreto di Elio, un dubbio ciassale: chissà se la mamma di qualche giocatore ha mai citato la frase che le mamme di tutto il mondo, prima o poi, pronunciano ?


ELIO E LA SUA STORIA TESA

Elio, al secolo Stefano Belisari, nasce a Milano nel 1961. Muove i primi passi come calciatore nel Vigentino, squadra del suo quartiere, nel ruolo di centrocampista; in seguito passa al Corsico, poi, diciottenne, abbandona per dedicarsi all'altra sua grande passione: la musica. Si diploma in flauto traverso al Conservatorio di Milano e nel 1979 forma, con l'amico Sergio Conforti (in arte Rocco Tanica), il gruppo "Elio e le storie tese", che si propone come ideatore di un nuovo genere: il "cabarock".

Via via vengono reclutati eccellenti musicisti come il chitarrista Cesareo, il bassista Faso, il batterista Avatesque Millefinestre, il sassofonista Feiez. La notorietà di Elio e soci cresce grazie anche al proliferare di fruscianti cassette "pirata". Finalmente, nel 1989, viene pubblicato il primo album del gruppo, "Elio samaga hukapan kariyana turu", checontiene molti suoi successi tra cui "Cara ti amo" e "Abitudinario".

La critica non ha pietà nei confronti dell'atteggiamento dissacrante di Elio, che non risparmia termini forti;ma il successo è decretato dalle vendite, che gli fruttano un Disco d'Oro, e le Storie Tese diventano in breve un caso di costume. Nel 1990 esce ilsingolo "Born to be Abramo" (un pot-pourri di canzoni di chiesae dance anni '70), poi ritirato dal mercato per discutibili cause di plagio.

Intanto i ragazzi affollano i concerti della band meneghina, perchè Eliocanta l'universo giovanile nei suoi molteplici aspetti, fondendo umorismo sanguigno e sottile ironia. Nel 1992 esce il seconda album, "Italian, rumcasusu cikti", contenente brani come "Servi della gleba" e "Pippero"; l'anno successivo è la volta del live "Esco dal mio corpo e ho molta paura", che raccoglie pezzi storici del gruppo. Frattanto le Storie compaiono nella sigla di "Mai dire gol" a partiredal 1992 con i brani "Amico uligano", "Sunset Boulevard""Nessuno allo stadio" e "Concetto di banana", a ribadire l'amore di Elio per il pallone, passione che condivide con quella per il baseball.

Il recente secondo posto a Sanremo è la ciliegina sulla torta del successo di un gruppo tra i più validi e amati della scena musicale italiana.