FITOREGOLATORI ESOGENI
Fitoregolatori esogeni:
generalita'
I fitoregolatori esogeni sono composti chimici, di natura organica preparati in
laboratorio e impiegati sulle piante al fine di stimolare, inibire o ritardare
un processo fisiologico. Questi composti hanno una struttura chimica molto
simile ai fitoregolatori normalmente prodotti dalla pianta, i quali vengono
chiamati endogeni ed hanno entrambi le stesse caratteristiche. Per impiegare i
fitoregolatori bisogna tenere sempre presente che:
- agiscono a bassissime concentrazioni esprimibili in p.p.m.
- possono causare fitotossicita'
I fitoregolatori esogeni interagiscono con quelli endogeni accrescendone la
dotazione naturale, direttamente quando vengono somministrati sotto forma di
composto di sintesi simile a quello naturale, oppure, indirettamente quando si
somministra un composto che penetra nella pianta e poi attraverso un idrolisi
enzimatica fornisce un composto ormone-simile. Possono interferire sulla
sintesi ormonale favorendola od ostacolandola, direttamente agendo nel luogo di
sintesi, oppure, indirettamente reagendo con i precursori fisiologici. Un altro
metodo di azione consiste nella reazione tra fitoregolatore endogeno ed
esogeno, formando un complesso inattivo, in tal caso si impedisce all'ormone di
esplicare la sua funzione.
I fitoregolatori migrano dal luogo di sintesi per
portarsi in quello di azione, durante lo spostamento possono agire quelli di
sintesi accelerando o ritardando il trasferimento. Infine ricordiamo che i
composti di sintesi possono agire sulla demolizione degli ormoni naturali,
ritardandola determinando un anomalo accumulo, oppure, accelerandola
impedendone l'azione. Per poter impiegare i fitoregolatori esogeni bisogna aver
chiaro il loro meccanismo di azione all'interno della pianta; si puo'
schematizzare ipotizzando un complesso costituito da un gene regolatore ed uno
strutturale (fig.1)
- I Caso: il gene regolatore codifica per un substrato che presenta un sito di
recezione per l'ormone, il complesso che si forma agisce sul gene strutturale
regolandone il processo di trascrizione.
- II Caso: il gene regolatore produce un substrato che presenta un sito attivo
per il prodotto, che si forma dalla reazione tra l'ormone e l'enzima. Il
prodotto-substrato agisce nel gene strutturale determinado la produzione di un
m-RNA che nelle piante mi da determinati effetti fisiologici.
- III Caso: il prodotto ottenuto dalla reazione ormone e enzima attraverso il
metabolismo della pianta mi determina gli effetti fisiologici primari. Il
prodotto puo' anche reagire con il substrato ottenuto dalla trascrizione del
gene regolatore il complesso che si forma puo' influenzare l'azione del gene
strutturale determinando la produzione di un dato m-RNA, che determina effetti
fisiologici secondari.
itormoni.htmlprincipali classi di fitoregolatori esogeni