fitormoni

Fitoregolatori esogeni

Classi principali

auxino-simili

Le auxine- simili piu' utilizzate sono riportate in tab.1. Sono composti che vanno ad integrare e interferire sulle auxine naturali (l'acido indolacetico) vediamo, che nella sua struttura chimica sono presenti tre siti attivi, attraverso i quali si lega al sito di azione. Attraverso una comparazione strutturale tra l'auxina naturale e i composti di sintesi, vediamo che, anche se varia la molecola nel suo complesso, i siti catalitici sono stereochimicamente gli stessi e questa caratteristica permette a questi composti esogeni di sostituire l'ormone endogeno nei diversi processi fisiologici.

I fitoregolatori esogeni auxino-simili sono, nel loro complesso, stimolanti di molti processi fisiologici, soprattutto quelli di crescita.

Settori di impiego:

I settori in cui vengono impiegati sono moltissimi: si va dalla frutticoltura, floricoltura, orticoltura ecc..

Progibberellici

Sono composti che stimolano la fase di distensione e allungamento cellulare nell'ambito dei processi di sviluppo, genericamente vengono denominati gigantizzanti. In natura esistono piu' di quaranta gibberelline: tra quelle sintetizzate viene usato l'acido gibberellico (GA3).

Antigibberellici

Sono composti inibitori della distensione e allungamento cellulare e vengono denominati "brachizzanti" o "nanizzanti". I composti utilizzati sono: --Chlormequat: nanizzante su ornamentali, grano e cereali minori (orzo e segale); allegante, stimolante-produttivo su orticole. Viene utilizzato come antistolonizzante nella fragola. Nella patata viene utilizzato per lo sviluppo precoce dei tuberi.

Proetilenici

Sono composti che nella pianta determinano lo sviluppo dell'etilene. Vengono impiegati per favorire la maturazione e la cascola dei frutti. I composti usati sono CEPA e ETHEPHON.


Oggi la vasta gamma di fitoregolatori esogeni permette di accelerare, modificare il ciclo di sviluppo di una pianta. Nel caso si vuole ottenere una pianta per riproduzione gamica bisogna soddisfare le esigenze fisiologiche del seme. Il seme si trova in dormienza primaria se all'interno di se c'e' un accumulo di inibitori che inibiscono la germinazione. Per superare questa dormienza bisogna soddisfare un fabbisogno in freddo proprio di ogni specie. A volte il seme non contiene inibitori ma non germina ugualmente perchˇ le condizioni climatiche esterne non sono idonee: in tal caso si parla di dormienza secondaria. I fitoregolatori esogeni impiegati per favorire la germinabilita' dei semi sono le gibberelline, in particolare la GA3.

La concentrazione usata e' di circa 200-1000 ppm. Altri composti utilizzati sono l'Etilene, la Tiourea e l'Ipoclorito di Sodio. In frutticoltura la riproduzione gamica viene utilizzata solo per la produzione di portainnesti e per il miglioramento genetico, per l'ottenimento delle piantine da destinare alla coltivazione viene utilizzata la propagazione agamica. In particolare le moderne tecniche di MICROPROPAGAZIONE ed EMBRIOGENESI SOMATICA.La Micropropagazione consiste nel prendere un piccolo espianto di tessuto vegetale e indurre la formazione delle piantine sfruttando la totipotenza cellulare. L'induzione avviene attraverso l'impiego di fitoregolatori esogeni: in particolare auxine e citochinine. Queste ultime servono per la produzione di germogli vegetativi stimolando le gemme ascellari di un espianto di germogli. Le auxine sono impiegate per l'allungamento del germoglio attivando i meristemi apicali dello stesso germoglio.

La Micropropagazione permette la formazione di piantine attraverso un certo numero di fasi successive. Le citochinine vengono usate nella fase di moltiplicazione mentre le auxine nell'allungamento. Un ulteriore metodo per ottenere piantine in vitro e' l'Embriogenesi Somatica. Questa tecnica permette di ottenere piantine da cellule diploidi ed aploidi e puu' essere diretta o indiretta. Quella diretta si ha quando da cellule non ancora differenziate attraverso stimoli ormonali si induce la formazione di embrioni e quindi piantine. L'Embriogenesi Indiretta utilizza cellule differenziate che con opportuni stimoli ormonali vengono sdifferenziate e si induce la formazione di callo, da questo con opportuni ormoni si ottengono embrioni ed infine piantine.